THE FILIPPO DELLA CASA COLLECTION
Zapico- Pablo - Daniel
EAN cod.
0025091025824Label
WINTER & WINTERPublication date
07/02/2020€18,12
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Filippo Dalla Casa (n. 1737 – m. dopo il 1811) fu pittore professionista e appassionato d’arciliuto. Nel 1811, quando egli dichiarava aver raggiunto i 74 anni di età, donò al Liceo Filarmonico (fondato nel 1804 e diventato poi l’attuale Conservatorio Statale di Musica G. B. Martini di Bologna) la sua collezione di Suonate di Celebri Auttori per l’Arcileuto Francese [sic], accompagnata dallo strumento di sua proprietà e da un suo autoritratto datato 1759. Tale donazione dimostra quanto forte fosse il vincolo che lo univa all’istituzione culturale dove egli stesso insegnava pittura.
Ad eccezione della Sinfonia, tutti i brani provengono dal suo doppio manoscritto datato in Bologna nel 1759 e 1760. Tra i pochissimi autori riconosciuti o indicati si trovano nomi di liutisti e, in special modo, clavicembalisti dell’epoca. È alquanto difficile trovare oggi informazioni riguardanti questi musicisti nelle enciclopedie e i dizionari, ma doveva trattarsi di personalità conosciute all’epoca. Questo manoscritto è dunque una compilazione di musica che a Dalla Casa piaceva non solo ascoltare ma anche interpretare. Tra l’altro spiega che “L’Arcileuto Francese, altro non è, che un clavicembalo portatile, tutta la musica che si suona in esso, si eseguisce nell’Arcileuto, col divario che è più difficile (…)”. È evidente che Dalla Casa non aveva pensato alla possibilità di utilizzare due strumenti che si abbinano bene quanto l’arciliuto e la tiorba. Questa combinazione può infatti competere con la ricca trama armonica del clavicembalo senza limitazioni tecniche. Sicuramente a Filippo sarebbe piaciuto sdoppiarsi, perché egli suonava non solo l’arciliuto ma anche la tiorba, come dettaglia il titolo del trattatino allegato alle Suonate: “Regole di Musica, ed’anco le Regole / per accompagnare sopra la Parte per / Suonare il Basso continuo & / per l’Arcileuto Francese, e per la Tiorba / Per uso di me Filippo Dalla Casa Suonatore di essi”.
La maggior parte delle Suonate di Celebri Auttori sono trascrizioni o composizioni per arciliuto solo. Ciò nonostante, era abitudine dell’epoca che i membri di una stessa famiglia condividessero momenti musicali da camera, e lo stesso vale per me e per mio fratello. Osservando questa tradizione, abbiamo voluto ridare alla luce le trascrizioni di Dalla Casa in una lussuosa veste a due: in questo modo si tenta di soddisfare un ideale inseguito forse anche da Filippo quando egli ascoltava questi brani suonati al clavicembalo. Alcuni pezzi, tuttavia, sono proprio scritti e pensati per due interpreti, come il Concerto in Do Maggiore per mandolino e basso d’arciliuto di Giuseppe Vaccari, anch’esso inciso per quest’occasione.
La Sinfonia non è firmata e, per ora, rimane anonima. Era contenuta in un manoscritto venduto all’asta come oggetto nº450 da Karl und Faber il 6 dicembre 1956 a Monaco di Baviera. Questo item, che apparteneva alla Graf Harrach Collection di Rohrau (Austria) fu acquistato dal liutista e musicologo inglese Robert Spencer (1932–1997). Fino a poco tempo fa l’opera era conservata unicamente in formato digitale dal Dottore in Musicologia Arthur J. Ness (Chicago, 1936), specialista in strumenti a corde pizzicate. La scansione fu realizzata dallo stesso Spencer prima di cercare di vendere il manoscritto e, dopo la sua morte, si perse ogni traccia del documento originale. Tuttavia, sono riuscito a trovarlo di recente tra i vari documenti della Robert Spencer Collection, donata dalla famiglia alla biblioteca della Royal Academy of Music (Londra), dove prossimamente sarà disponibile anche come archivio digitalizzato.
Senza dubbio, l’indirizzo stilistico più importante che si possa dare a questa Sinfonia è la considerazione, nel suo insieme, come possibile opera musicale dello stesso Filippo Dalla Casa, soprattutto considerando l’identificazione da me svolta di un appunto al quarto movimento (senza accompagnamento) all’interno del suo proprio manoscritto. Una scoperta musicologica certamente fortunata. Sebbene la copia non sia letterale, almeno è perfettamente riconoscibile, e per questa ragione abbiamo incluso la Sinfonia come prima incisione mondiale.
Il repertorio, stilisticamente, appartiene già al classicismo, e la collezione può essere considerata come l’ultimo capitolo e l’ultimo ritratto conosciuto di uno strumento, il liuto, che sarebbe scomparso di lì a poco. Si tratta infatti, a tutti gli effetti, dell’ultima fonte catalogata di musica per l’arciliuto.
1. Suonata: Andante in G Major
2. Suonata: Allegro in G Major
3. Suonata: Allegro in F Major
4. Aria del Martelli [Tommaso Martelli]
5. Allegro (F Major)
Trio [Lodovico Fontanelli]
6. I. Sonata (Andante)
7. II. Aria. Allegro
8. III. Suo Minuetto
9. (Allegro, C Major)
10. Grave: B-flat Major
Sinfonia à Solo di Arciliuto
11. I. Largo
12. II. Allegro
13. III. Largo
14. IV. Allegro
15. Marchiata del Grdini
16. Grave: C Minor
Concerto à Mandolino, è Basso del Arcileuto [Giuseppe Vaccari]
17. I. Allegro
18. II. Andante
19. III. Allegro
20. Grave: A Minor
21. Suonata: Andante, C Major