THE L.A. SESSION
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Quando la vita è veramente degna di essere vissuta? Quando un sogno, a lungo desiderato, finalmente si avvera! All’età di 17 anni, Paul Kuhn, come la maggior parte delle persone, aveva molti sogni e molto probabilmente, già a quell’età, vedeva il suo futuro con e per il jazz! Aveva 17 anni quando, dopo la seconda guerra mondiale, le truppe americane occuparono la Germania e portarono la musica jazz nella sua città natale, Wiesbaden. Il suo percorso sembrava essere già scritto. Con il suo look talvolta eccentrico e grazie anche all’interessamento di eminenti case discografiche, la musica di Kuhn ha rappresentato la prima espressione del jazz tedesco ad uscire dai confini della Germania. Quella di Paulchen, come egli fu ben presto chiamato, è stata una carriera abbastanza distante da improvvisazioni, jam session e concerti dal vivo fino metà degli anni ’90 quando ha fatto un’inversione di marcia. Paul ha sempre avuto un grande amore per gli Stati Uniti. Amava New Orleans, il luogo di nascita del jazz e del grande Louis Armstong. Il Mississippi con la sua terra intrisa di Blues e la costa occidentale dei suoi eroi Chet Baker e Shorty Rogers. Ma soprattutto: New York, New York! Il suo artista preferito era sempre stato Sinatra. Di volta in volta ha cercato di incontrarlo da qualche parte, in qualche modo, ma con grande delusione di Paul, i suoi sforzi non hanno mai dato i frutti sperati. Ma almeno ha potuto lavorare dove Sinatra ha registrato alcuni dei suoi più grandi successi. Nel novembre del 2011 al leggendario Capitol Studios di Los Angeles, Paul ha lavorato con il sette volte vincitore del Grammy Award, Al Schmitt, tecnico del suono per la colonna sonora di Henri Mancini “Colazione da Tiffany” e del raffinato suono di George Benson e Ray Charles. In questo luogo magico, Paul è stato in grado di cantare nello stesso microfono in cui aveva cantato Sinatra. E con il batterista Jeff Hamilton e John Clayton al basso, ha avuto la possibilità di suonare con la sessione ritmica di Diana Krall. Mai prima di allora Paul Kuhn ha suonato come ha fatto nella L.A. session. Rilassato, con leggerezza, a volte e con sorprendente facilità.
1. Almost the Blues2. Just in Time3. Close Your Eyes4. You’ve Changed5. On a Clear Day You Can See Forever6. Griff (dedicated to Johnny Griffin)7. Dinah8. Speak Low9. Emily10. There Will Never Be Another You11. My Heart Stood Still12. Ornithology13. People14. As Time Goes By