THREE CLASSIC ALBUMS PLUS
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Jazz AVID continua la collana “Three Classic Album” con tre album del grande Hank Mobley: “The Jazz Message of….”(soltanto il Lato A), “Mobley’s Message”, “2nd Message” e “Jazz Message No. 2”. Mobley fu descritto dal critico musicale Leonard Feather come “il campione dei pesi medi del sax tenore”, per indicare la qualità del suo suono, a metà strada tra l’aggressività di John Coltrane e la dolcezza di Stan Getz. Questa descrizione fu però spesso ingiustamente fraintesa come una supposta indicazione di mediocrità. Il suo stile rilassato, raffinato e melodico, in netto contrasto con quello di capiscuola come Coltrane e Sonny Rollins, e il fatto di aver rimpiazzato lo stesso Coltrane subito dopo che questi abbandonò il gruppo di Miles Davis – il che sollecitò ulteriori e non pienamente giustificati confronti – fecero sì che il suo talento venisse pienamente apprezzato solo dopo la sua morte. Ma l’influenza maggiore su Mobley resta quella di Lester Young. Mobley nacque in Georgia, ma si spostò subito con la famiglia nel New Jersey. Cominciò a lavorare subito con i grandi della musica jazz: fra i primi con cui collaborò ci furono Dizzy Gillespie e Max Roach. Prese parte ad alcune delle prime registrazioni hard-bop, insieme ad Art Blakey, Horace Silver e Kenny Dorham, partecipando allo storico album Horace Silver and the Jazz Messengers. Durante gli anni ’60 lavorò principalmente come leader, registrando 25 album per la Blue Note, compresi “Soul Station” e “Roll Call”, pietre miliari nella storia del jazz del dopoguerra, e tutti fra il 1955 e il 1970. Durante la sua carriera suonò con i più grandi jazzisti hard-bop della sua generazione: Grant Green, Freddie Hubbard, Sonny Clark, Wynton Kelly, Philly Joe Jones e Lee Morgan. Fu anche membro del quintetto di Miles Davis, incidendo tra gli altri il famoso album “Someday My Prince Will Come”. Dopo qualche anno di carcere per detenzione e uso di stupefacenti, Mobley soggiornò tra il 1966 e il 1970 in Europa, facendo base a Parigi e incidendo, tra gli altri, con Archie Shepp. Si esibì anche in Italia col pianista Franco D’Andrea e il batterista Franco Mondini. Costretto a ritirarsi parzialmente dalla musica verso la metà degli anni ’70, a causa di forti problemi economici, il furto del sassofono (che lo costrinse, per qualche tempo, a suonare il sax baritono) e un grave enfisema polmonare, Mobley è scomparso nel 1986. Le ultime sue apparizioni dal vivo lo hanno visto assieme al pianista Duke Jordan.
CD1
01. There’ll Never Be Another You from The Jazz Message
02. Cattin’ from The Jazz Message
03. Madelaine from The Jazz Message
04. When I Fall In Love from The Jazz Message
05. Bouncing With Bud
06. 52nd Street Theme
07. Minor Disturbance
08. Au Privave
09. Little Girl Blue
10. Alternating Current
CD2
01. These Are The Things I Love
02. Message From The Border
03. Xlento
04. The Latest
05. I Should Care
06. Crazeology
07. Thad’s Blues
08. Doug’s Minor B’Ok
09. B. For B.B.
10. Blues Number Two
11. Space Flight
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