Toast Cd
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Toast è un album a sé stante nella mia collezione. Diversamente da qualunque altro, Toast era così triste che non potevo farlo uscire. L’ho saltato e sono andato avanti, facendo un altro album al posto suo. In quel momento, nel 2001, non potevo gestirlo. John Coltrane, uno dei miei eroi, ai suoi tempi registrò della musica ai Toast Studios. Allora forse si chiamavano Coast, o forse no. Il nome è cambiato varie volte negli anni. Erano sulla Mission a San Francisco. La porta di servizio dava su un vicolo. Lì dentro e ra così soffocante che un giorno abbiamo lasciato la porta aperta e abbiamo visto i topi entrare e uscire. Dopodiché siamo usciti a fumare. La musica di Toast parla di una relazione. C’è un momento in molte relazioni che vanno male, molto prima che si rompano del tutto, in cui una delle due persone, o magari entrambe, si rende conto che è finita. Si trattava di quel momento. Il sound è torbido, oscuro, ma non in senso negativo. Imponente. Dalla prima nota puoi sentire la tristezza che permea tutto il disco. Quella canzone con quel ritornello, “Non dire che mi ami”, si intitola “Quit”. Quella dopo, che sembra una hit dei Deep Purple, si intitola “Standing In The Light”. “Non voglio andare nel personale, ma mi hai messo in difficoltà” è il verso d’apertura. Poi c’è “Goin’ Home”, e queste canzoni disegnano un paesaggio dove il tempo non ha importanza, perché tutto quanto va a rotoli. Una donna si è persa con la sua macchina, la città oscura la circonda: passato, presente e futuro. Un posto spaventoso e voi siete il giudice. Poi la scena cambia, c’è un tizio religioso che ha appena perso il lavoro. Si rivolge a Gesù. E’ un taglialegna e non può più abbattere alberi. Infine “Gateway Of Love” che accenna a “rumore di fondo su un cielo che cambia”. Mi sono dimenticato di queste canzoni, le ho cancellate dalla mente e sono andato avanti con la mia vita. Devo dire che i Crazy Horse qui dimostrano una profondità mai vista o sentita prima. Il miglior gruppo che abbia mai incontrato. Questo è un apice. E’ stato incredibile dove mi facevano andare, dove mi portavano. “Vorrei stringerti la mano, sig. Delusione”. Ora ti vedo negli occhi. Torbido e oscuro. Nessun dubbio in merito. Come puoi essere così reale e intangibile? Quindi abbiamo proseguito lungo il sentiero. “She’s a Healer”. Ma non quella volta. Neil Young
1. Quit
2. Standing In the Light of Love
3. Goin’ Home
4. Timberline
5. Gateway of Love
6. How Ya Doin’?
7. Boom Boom Boom
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