TRUFO’
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Una delle cose più sorprendenti del cinema è come esso riesca a sublimare ogni insignificante gesto quotidiano in un atto unico ed epico. Il rumore di passi per la strada o il dettaglio di uno sguardo sognante; è come se il regista promuova la realtà prosaica a qualcosa di trascendente che gli uomini chiamano arte.
Questo processo è meravigliosamente compiuto nei film di François Truffaut (il regista omaggiato da questo album), nelle sfumature di luce dei suoi bianchi e nero, nella leggerezza ed eleganza disarmanti con cui affronta i temi più difficili. In questo album Sandro Gibellini non è da meno, ed il paragone potrà sembrare forzato, ma già dal tema di Lago Lucone, possiamo ritrovare tutta la poesia cristallina del regista francese: una melodia morbida e malinconica, perfetta nella sua semplicità, seguita dal solo dell’ottimo Roberto Soggetti al pianoforte.
La capacità melodica nell’improvvisazione del chitarrista bresciano è qualcosa di magnifico, ogni nota brilla di una luce speciale, ogni frase è come se raccontasse una storia, senza aver bisogno di inutili virtuosismi, ma con una coerenza ed una tensione emotiva sempre vive, mai scontate.
In questo lavoro di narratore il comprimario di Gibellini è il già citato Soggetti, il quale dipinge dal canto suo paesaggi sonori con altrettanta leggerezza e classe (Bill Evans ne andrebbe sicuramente fiero…), mentre Marco Micheli alla batteria ed Alfred Kramer al contrabbasso offrono un tappeto ritmico puntuale e stimolante al tempo stesso. Se le doti improvvisative del nostro sono fuori discussione, bisogna allora parlare di quelle compostitve: tutti i brani di questo lavoro (a parte “Quando Dormi” di Soggetti) sono frutto della penna di Sandro e vanno a formare un disco tanto omogeneo dal punto di vista stilistico quanto ricco e vario dal punto di vista dei generi. Accanto alle ballads trovano spazio brani come “Soul Sister” più votati al blues o come la splendida bossanova “Buon Cammino”, uno dei ritmi più amati da Gibellini.
Posso dire che “Trufò” è stato la colonna sonora di questa ultima mia estate e, se per tanto tempo è rimasto nel lettore, è perché ad ogni ascolto mi ha preso per mano nel raccontare luoghi e sensazioni con melodie che mi sono entrate nel cuore, con leggerezza e poesia, ed il sogno trasforma la vita in ciò che alcuni hanno chiamato arte…
1. Lago Lucone2. 111 Palavras3. Trufò4. Essere una martora5. In giorno o l’altro6. Quando dormi7. Soul Sister8. Buon camino9. Bicromatico10. Pantajazz