UNO STRANO MESTIERE
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Il nuovo disco di Beppe Palomba, “UNO STRANO MESTIERE”, prende il titolo dal brano che lo apre e racconta storie tratte dal quotidiano, dall’osservazione della realtà, giustificando pienamente chi definisce Beppe Palomba un Cantastorie moderno ed eclettico. Nel disco si alternano atmosfere che vanno dai ritmi latini al Jazz, dalla musica colta al Brasile, dai ritmi bandistici al blues e al rock fino alle sonorità più raffinate, con interpretazioni musicali che accompagnano la voce e i testi nel racconto dello “Strano Mestiere” di chi fa Musica e Poesia, spaziando da brani d’amore a canzoni di stampo quasi cabarettistico, il tutto condito da una sana, ficcante ironia. Gli arrangiamenti tendono a sottolineare la raffinata tessitura musicale che, unita alla ricchezza e verità dei testi, sono la caratteristica del cantautore. Ai primi del 2018 è in uscita “Uno strano mestiere”, una nuova fatica discografica carica di atmosfere latine, riferimenti classici, ricchezza ritmica e originalità armonica, il tutto condito con un pizzico di jazz e con una dose massiccia di quell’ironia che lo caratterizza. La sua voce ruvida, a tratti rugosa, ha la capacità di porgere il testo e realmente emozionare con naturalezza e profondità insieme.
Musicista e cantautore anomalo, ha nel corredo genetico la tendenza alla contaminazione, al meticciato culturale frutto di una curiosità umana e musicale che lo ha portato nel corso degli anni a rivestire varie parti in commedia, e a comporre ed eseguire brani a cavallo tra musica colta e jazz, canzone e teatro, utilizzando suoni di banda oppure atmosfere musicali raffinate. I suoi concerti sono spettacoli che viaggiano sul crinale tra canzone d’autore e teatro, tra brevi, illuminanti monologhi e brani interpretati con una voce calda e rugosa che riesce ad esprimere gioia, amarezza, disincanto, come nella migliore tradizione cantautoriale. Inizia a fare musica in quell’ambiente da cui sono uscite le cose più interessanti dei primi anni ’70, spesso insieme a musicisti come Tony Esposito, presente anche nei suoi ultimi lavori discografici, Pino Daniele, Enzo Avitabile, i fratelli Bennato e la NCCP. I suoi esordi come autore con la Ricordi, frequenta poi il Cenacolo della RCA tra Dalla e Venditti, Ron, Zero. Il suo primo lavoro discografico è del 1973: “A Rosa, a Giovanna, e alle altre”, in cui si circonda di musicisti Prog e strumentisti dell’Orchestra Scarlatti, sempre alla ricerca di sonorità che possano sottolineare il suo mondo, con l’intento di trovare la colonna sonora più giusta ai suoi racconti. Alcuni di brani del disco sono stati ristampati alla fine degli anni ‘90 e ancora nel 2004 negli album del “Buon Vecchio Charlie”, suoi storici collaboratori romani, e rieditati in Germania e Giappone. Spettacoli, concerti in giro per l’Italia, teatri, locali, le prime Tv e Radio libere, collaborazioni prestigiose, è considerato tra gli antesignani della Nuova Musica Napoletana, è amico e sodale di Gino Paoli, Paolo Conte, Venditti, inizia a praticare Jazz, a cercare nuove formule compositive. In seguito diventa autore, regista, critico teatrale e anche conduttore radiofonico e televisivo, lavora alla Telediffusione Italiana, a RAI Radio 2, alla neonata Rai 3. Poi, ancora una volta… Musica! Incoraggiato a riprendere la strada del palcoscenico dai vecchi amici come Paolo Conte, suo affezionato estimatore, e dai tanti che lo aspettano da tanto, a fine 2016 pubblica con la Interbeat di Roma un nuovo disco, “Il Piano B”, a cui fanno seguito una serie di concerti e di partecipazioni a Festival e rassegne di grande prestigio.