Wayne Shorter è una figura di spicco del jazz contemporaneo. La sua lunga carriera è un flusso personale di musica, traboccante di idee. La sua musica affascina profondamente sin dal primo ascolto. La possibilità di cantarla mi ha dato l’entusiasmo che si prova quando ci si avventura in territori quasi inesplorati, che però si sa essere ricchi di tesori. È un tipo di musica che trasforma, che fa andare oltre il solito, dilata le proprie possibilità. Come dice Herbie Hancock, “è una fonte di luce”. Penso che questa sia l’eredità più importante che ci sta lasciando. – SONIA SCHIAVONE
01. Deluge
02. Footprints (Follow the footprints)
03. Yes and No (To be or not to be)
04. Infant Eyes
05. Touches of Colours
06. I Sing
07. Iris
08. Speak No Evil (All for one)
09. Miyako (How do I love thee)
10. Black Nile