Pochi altri grandi compositori si sono identificati così strettamente con il proprio strumento come Chopin. Nel suo catalogo, solo una manciata di pezzi non è concepita per il pianoforte solo (non accompagnato o con orchestra). Nonostante ciò, la sua musica da camera contiene alcune vere e proprie gemme, che non vengono eseguite così frequentemente come dovrebbero, e certamente molto meno dei suoi pezzi per pianoforte solo. In questo repertorio si osservano chiaramente alcuni dei tratti tipici della sua personalità. Tra questi, la sua curiosità verso generi musicali non esclusivamente incentrati sul pianoforte, la sua apertura verso i suggerimenti tecnici dei solisti che eseguivano i brani in anteprima per rendere le composizioni più accessibili agli esecutori, la sua capacità di distribuire con intelligenza il materiale melodico e di modellare un’opera musicale in base agli interessi degli amici. Tutto questo ha permesso a Chopin, definito da molti “il poeta del pianoforte”, di lasciare un segno importante, anche se limitato, nel repertorio cameristico del XIX secolo. Per questa registrazione, Tatiana Larionova ha scelto di suonare un Pleyel petit patron n. 25667 del 1858 con scappamento singolo, Duccio Ceccanti un violino di Vincenzo Postiglione del 1896 e Marco Decimo un violoncello Joseph Charlotte del 1830 di costruzione parigina.
1 1. Allegro con fuoco
2 2. Scherzo: Vivace
3 3. Adagio sostenuto
4 4. Finale: Allegretto
5 Introduktion und Polonaise brillante für Cello und Klavier C-Dur op. 3
6 1. Allegro moderato
7 2. Scherzo
8 3. Largo
9 4. Finale: Allegro