14.07 DU COTE DE L’ART
€13,92
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14.07 DU CÔTÉ DE L’ART è il nuovo progetto discografico di Marco Vezzoso e del suo quartetto jazz. Quest”ultima realizzazione rappresenta il quarto album del trombettista Albese, trapiantato in Francia, dove è docente presso il conservatorio Nazionale di Nizza; il lavoro si concretizza in un doppio cd in cui le musiche, scritte ed interpretate da Vezzoso, si fondono a testi letterari scritti dal poeta Giannino Balbis. Il primo cd, “Du côté de l’art”, contiene 9 brani originali con i quali Marco si afferma una volta di più, in qualità di compositore dalla grande forza melodica e capace di concatenazioni armoniche tutt’altro che scontate. In questo disco Vezzoso esplora, oltre al caldo suono della tromba con e senza harmon (la sordina di Miles Davis), anche il vellutato suono del flicorno, dando vita ad un”opera artistica piena di sfumature ed improvvisazioni nell’insegna del jazz europeo. Il secondo cd, “14.07 Promenades”, è un omaggio al tragico attentato terroristico di Nizza, vissuto in prima persona dal trombettista. “Promenade des Anglais”, “Promenade de sang”, “Promenade des Sans-guerre” sono tre testi poetici appositamente scritti da Giannino Balbis su invito di Marco Vezzoso, il quale, a sua volta, ha composto tre brani musicali – con gli stessi titoli – che, intrecciandosi ai testi poetici, vanno a formare un continuum letterario-musicale di assoluta originalità e straordinario impatto emotivo. Nella versione discografica, i tre poemi sono stati interpretati da Chiara Buratti per la versione italiana, e da Marc Duret per la versione francese ed inglese. “Il processo creativo che mi ha portato alla composizione dei brani e alla loro esecuzione – racconta MARCO VEZZOSO – è stato per me innanzitutto una terapia che mi ha permesso di allontanare i brutti ricordi e trasformare questo dramma in un progetto artistico con l’ambizione utopica di dare una risposta, dal punto di visto dell’arte, alla violenza che insanguina il mondo. Ogni passo che mi avvicinava alla finalizzazione del progetto discografico era un passo che mi allontanava da quella tragica serata. La musica è stato il mezzo che mi ha permesso di urlare al mondo i sentimenti e gli stati d’animo che avevo dentro e che non sarei mai stato in grado di esprimere in altro modo. Nonostante ciò, ho ritenuto necessario completare con le parole l’espressione delle mie emozioni, al fine di rendere universalmente accessibile il mio messaggio. Grazie alla sensibilità del poeta Giannino Balbis, e dopo innumerevoli ore di discussione a quattr’occhi, il progetto ha preso forma concretizzandosi in un mélange tra musica e poesia».