A LA SALA
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Il titolo lo dice chiaramente. A La Sala (“Alla Sala” in spagnolo), il quarto album in studio dei Khruangbin, è un esercizio di ritorno per andare oltre, e farlo alle proprie condizioni. Estende l’aria di mistero e sacralità che è la chiave del modo in cui la bassista Laura Lee Ochoa, il batterista Donald “DJ” Johnson, Jr. e il chitarrista Mark “Marko” Speer si avvicinano alla musica. Tuttavia, se Mordechai del 2020, l’ultimo album in studio che i Khruangbin hanno realizzato senza collaboratori, è stato un disco di festa il cui tour successivo alla chiusura ha accresciuto la reputazione musicale della band in lungo e in largo. È un album splendidamente arioso, realizzato solo in compagnia del tecnico di lunga data del gruppo, Steve Christensen, con sovraincisioni minime. È un oblò sulle ricchezze che alimentano la visione di Khruangbin, una rivisitazione e un rifornimento per il lungo viaggio che ci attende.È anche una risposta al momento unico in cui i Khruangbin si trovano: dopo un decennio trascorso a coltivare percorsi musicali straordinari, iniziano un anno in cui si esibiranno per un numero maggiore di persone, in spazi più iconici, mettendo in scena uno spettacolo dal vivo che spinge un limite creativo peculiare solo a loro.
1. Fifteen Fifty-Three2. May Ninth3. Ada Jean4. Farolim de Felgueiras5. Pon Pón6. Todavía Viva7. Juegos Y Nubes8. Hold Me up (thank You)9. Caja de La Sala10. Three from Two11. A Love International12. Les Petits Gris