Con “Adagio” Claudio Fasoli continua nel suo percorso alla ricerca di una musica non del tutto legata all’immaginario jazzistico e, piuttosto, prossima a un ambito di colta riflessività. Tuttavia, rispetto agli ultimi lavori in trio, la presenza del contrabbasso porta a un pur cauto recupero della tradizione jazz, fermo restando che la linea mediograve si pone forse a volte come altra linea tout-court, in contrappunto al sax e al piano, senza particolari ruoli ritmici. Questa idea di un jazz aperto a svilupparsi seguendo anche il lascito della tradizione classica europea, trova nei temi di Fasoli un terreno particolarmente fertile, assai adatto a uno sviluppo improvvisato fondato su armonie e forme care a certi autori del Novecento storico ma che, evidentemente, non possono fare a meno del linguaggio di educazione jazz.