“La devozione di Cole, forse espressa in modo più memorabile e mellifluo in “Mona Lisa”, era per l’enigma della bellezza, quella cosa trascendente che non possiamo definire adeguatamente ma che riconosciamo non appena la vediamo. In questo album ne è la prova “Blame It on My Youth”. È jazz? Probabilmente. E ‘bellissimo? Certamente. Sopravvive ai secoli? Finora è successo”. PENGUIN GUIDE TO JAZZ
“Benvenuti in un mondo in cui tutto sembra leggero, aggraziato e arioso – luminoso, allegro e romantico – oscillante, danzante e sorprendente. Questo mondo è quello di Nat “King” Cole, che in quei bei giorni di agosto e settembre 1956, ai Capitol Studios di Los Angeles, riscoprì la contagiosa felicità del canto accompagnandosi al pianoforte”. JAZZ MAGAZINE
1. Just You, Just Me2. Sweet Lorraine3. Sometimes I’m Happy4. Caravan5. It’s Only A Paper Moon6. You’re Looking At Me7. Don’t Blame Me8. Little Girl9. The Lonely One10. Don’t Let It Go To Your Head11. I Know That You Know12. Blame It On My Youth13. When I Grow Too Old To Dream14. (Get Your Kicks On) Route 6615. It Could Happen To You16. I Surrender Dear