Giancarlo Simonacci è un pianista attento e curioso che ha abituato il suo pubblico a percorsi inusuali e spesso illuminanti all’interno di compositori a volte anche poco noti. Questa volta non si dedica ad un autore in particolare ma ad un mondo nella sua interezza, quello Americano. Nel suo Album Simonacci traccia un percorso che parte dal primo vero compositore del diciannovesimo secolo della storia della musica “made in USA” come Heinrich e ripercorre la strada con Beach, Cowell, Copland ed arriva ai giganti contemporanei di Cage, Bernstein, Feldmann e chiude con Glass in un enorme caleidoscopio di stili e generi che si inseguono l’uno nell’altro e riesce nella complessa impresa di tratteggiare non tanto uno spirito quanto un’estetica che si riaffaccia costante nella grandiosità e nella microcosmicità delle opere scelte.
A.Philip Heinrich (1792 – 1872)
01. Waltz (1841)
H.H. Amy Beach (1867 – 1944)
Five Improvisations Op.148 (1934)
02. Lento molto tranquillo
03. Allegretto grazioso e capriccioso
04. Allegro con delicatezza
05. Molto lento e tranquillo
06. Largo maestoso
Henry Cowell
07. Vestiges (1920)
Aaron Copland (1900 – 1990)08. Night thoughts (1972) (Homage to Ives)
John Cage (1912 – 1992)
Haiku (1950 – 1951)
09. I
10. I (Second Version)
11. II
12. III
13. IV
14. V
15. VI
Leonard Bernstein (1918 – 1990)
Touches (1980)
Chorale, eigth variations and coda
Morton Feldman (1926 – 1987)
17. Palais de Mari (1986)
Philip Glass (1937)
18. Mad rush (1979)