BACH – KLAVIERUBUNG PART II

Fontana- Michele

Codice EAN

0806891428356

Etichetta

Fluente Records

Data di pubblicazione

25/10/2024

Out of Stock

13,55

Esaurito

“Una nuova rilettura originale della Klavierubung parte II di Johann Sebastian Bach (Concerto Italiano, Ouverture in stile francese e l’aggiunta dell’Aria variata alla maniera italiana) che tiene conto della moderna interpretazione e dei nuovi studi filologici sulla musica barocca trasportati sul pianoforte. Il 1735 fu l’anno in cui J.S. Bach diede alle stampe, affidandola alle cure dell’incisore Christoph Weigel, la seconda parte del suo “Esercizio per la tastiera”, in tedesco Clavier-Übung, a quattro anni di distanza dalla pubblicazione della prima parte, contenente le sei Partite  per clavicembalo (BWV 825-830).Il Gusto italiano viene qui rappresentato dal classico concerto in forma tripartita, in cui si alternano tutti e soli in un continuo gioco dinamico; la Maniera francese, invece, trova la sua sintesi nel genere dell’Ouverture, in cui, dopo il movimento iniziale, cioè l’Ouverture vera e propria, con il classico stile puntato francese, si susseguono vari movimenti di danza. Con questi due brani, il Concerto nach italienischen Gusto BWV 971, e l’Ouverture nach Französischer Art BWV 831, Bach, oltre ad offrire un campionario stilistico ineccepibile, continua il progetto iniziato quattro anni prima: il Concerto è infatti composto nella tonalità di Fa maggiore (quella mancante nelle sei Partite), mentre l’Ouverture (originariamente scritta in do minore) viene proposta in si minore, quasi a voler chiudere un cerchio compositivo (ricordiamo che la prima delle sei Partite è in Si bemolle maggiore). Con il Concerto nello stile italiano, Bach sintetizza la sua lunga esperienza nella trascrizione e rielaborazione (sia al cembalo che all’organo) di concerti di Vivaldi, Marcello e altri compositori italiani: lo fa scrivendo un proprio concerto, concepito secondo gli stessi dettami stilistici. L’Ouverture, invece, costituita da un primo movimento tripartito e da sei danze in forma bipartita che precedono un Echo finale, rinuncia all’Allemanda, danza il cui nome evoca un’origine teutonica, e lascia spazio nel finale per un movimento – l’Echo, appunto – che si basa essenzialmente sul gioco dinamico tra forte e piano e che rappresenta un unicum nel genere. L’esecuzione di questi due capolavori, pensati da Bach per un clavicembalo a due tastiere, assume dei connotati esecutivi leggermente differenti quando affrontata su un pianoforte: le indicazioni dinamiche, ad esempio, segnalano, sul cembalo, l’utilizzo di un manuale anziché dell’altro, mentre il pianista, dovendo suonare tutto sulla medesima tastiera, cercherà con il tocco queste sfumature. Un’altra questione, meno presente in questi brani, ma ad esempio cruciale nella quarta parte della Clavier-Übung, ossia le Variazioni Goldberg, sarà quella dell’incrocio delle mani: mentre l’uso di due tastiere permette di evitarne la collisione, l’esecuzione su un solo manuale aumenta tale rischio. La scelta dello strumento, più o meno filologica, non penalizza, tuttavia l’equilibrio compositivo bachiano, la freschezza delle sue idee e del suo linguaggio, il grande lirismo che permea queste pagine straordinarie, anzi, lo arricchisce di nuove possibilità.”

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