Un interessante e goliardico spaccato della Bologna di inizio Seicento è quello che ci viene riproposto dalla compagnia teatrale Dramatodia guidata dalla regia di Alberto Allegrezza e con la partecipazione di Enrico Bonavera. Il tema è il Carnevale, e ci immergono nella sua atmosfera i testi del cantastorie, scrittore e poeta Giulio Cesare Croce e le musiche di Adriano Banchieri, geniale ed anticonformista frate olivetano. L’irresistibile binomio formato da questi due autori mette in scena un irriverente e paradossale trionfo di iperboli, satire, scherzi e doppi sensi, che trovano la loro espressione – allo stesso tempo popolare ed artistica – sia nelle rappresentazioni drammaturgie legate alla commedia dell’arte, sia nelle forme musicali dell’epoca quali la villanella, la canzonetta ed il balletto.
Adriano Banchieri (Bologna, 1568-ivi, 1634)
Festino del Giovedì Grasso avanti cena (Venezia 1608)
Giulio Cesare Croce (San Giovanni in Persiceto, 1550-Bologna, 1605)
La solenne e trionfale entrata dello sloffeggiatissimo e squaquaratissimo signor Carnevale in questa città. Opera piacevolissima, & bella del Croce da recitarsi una sera s’un festino (Bologna 1618)
Mascherate piacevolissime di Giulio Cesare dalla Croce, dalle quali pigliando l’invenzioni si possono fare concerti dilettevoli e gratiosi per passa tempo il Carnevale (Bologna 1604)