BANDA OLIFANTE
€15,22
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Nel proseguire il nostro metodico lavoro di ricerca teso a rivelare agli appassionati sempre nuovi artisti e gruppi emergenti, siamo lieti di presentare il debutto discografico di un’ampia formazione italiana che, ne siamo certi, non mancherà di suscitare interesse e curiosità. La BANDA OLIFANTE, che può vantare tra le sue fila musicisti di esperienza, si poggia su un organico costituito da una dozzina di elementi fondato essenzialmente sull’interazione di fiati e percussioni. L’orchestra è guidata, nelle scelte artistiche e musicali, da Stefano Bertozzi (clarinetti e sax alto) e Massimo Eusebio (darabouka, percussioni), che propongono un repertorio articolato e ricco di sfumature stilistiche. Se il nome può far pensare a una classica banda di paese impegnata a rallegrare la festa patronale, l’ascolto del disco ci introduce in realtà sin dai primi momenti in una dimensione decisamente allargata e internazionale. Perché notevoli sono anche le affinità con le big band jazzistiche, così come affiorano similitudini con le formazioni di afro-funk, mentre allo stesso tempo non mancano né i riferimenti al mondo balcanico (filtrato in una dimensione elegante e raffinata) né a quello sudamericano. Il tutto rielaborato secondo un gusto originale che tende a metabolizzare i modelli di partenza per offrire all’ascolto sovrapposizioni polifoniche di ottima fattura e continue e trascinanti variazioni ritmiche. A battezzare l’esordio su disco della BANDA OLIFANTE sono intervenuti numerosi e prestigiosi ospiti, a dimostrazione intrinseca dell’evidente valore di questo ensemble. Il francese Michel Godard ha così apportato il dinamismo ironico del suo basso tuba, Frank London un po’ di eredità klezmer in stile downtown, Cesare Dell’Anna il fuoco mediterraneo di cui è capace la sua tromba, il senegalese As Niang la magia dei “tamburi parlanti”, Simone Zanchini la brillante poesia della sua fisarmonica. Ultima arrivata tra le orchestre italiane, la BANDA OLIFANTE si pone insomma fin da subito ai vertici della specialità, offrendoci un suono di frontiera aperto a molte influenze ma non per questo frammentario, privo di contenuti e frutto di semplicistiche riletture.