Bartok è sicuramente tra le figure più importanti del Novecento storico, in grado insieme a pochi altri di cambiare, ridefinire e plasmare il corso stesso della musica. Sia attraverso un profondo rinnovamento nello stile compositivo, sia per gli ampi studi nell’etnomusicologia, che con lui ha conosciuto i primi veri passi, sia per l’innata capacità di sintesi tra il mondo popolare che lo circondava ed il personale universo sonoro. Da questa unione sono scaturite alcune delle sue composizioni più importanti ed iconiche come l’opera Il Mandarino Meraviglioso, qui presentata in forma di Suite dal Trio Diaghilev, e soprattutto la Sonata per due pianoforti e percussioni (qui suonate da un singolo percussionista), capolavoro assoluto ed unico in questa formazione, che ancora oggi costituisce un caposaldo imprescindibile per la comprensione della musica del ventesimo secolo. L’interpretazione del Trio è quanto di più solido e potente si possa immaginare, attenta a restituire la forza visionaria che si innerva in ogni singola pagina ed anche a sottolineare l’estrema modernità e carica eversiva di queste opere che ancora oggi a distanza di decenni non cenna al minimo esaurirsi.
Sonata for two pianos and percussion
1. Assai lento – Allegro molto
2. Lento, ma non troppo
3. Allegro ma non troppo
4. The Miraculous Mandarin (Suite)