BERLIN – NEW YORK

Negli ultimi anni si è parlato sempre più della scena jazz giovanile europea, spesso in contrapposizione a quella americana. In realtà, la maggior parte dei giovani musicisti jazz europei continuano a condividere il sogno di studiare alla Berklee School of Music di Boston, o alla Juilliard School di New York o comunque di avere la possibilità di poter suonare negli Stati Uniti. Ed è anche vero il contrario: sempre più jazzisti americani concentrano la loro attività in Europa arricchendo la scena musicale del nostro continente. Insomma più che di rivalità si dovrebbe parlare di crescente sinergia tra le due sponde dell’Atlantico. Questa connessione è il tema di “Berlin – New York” album di debutto del sassofonista tedesco Ben Kraef per l’etichetta ACT. Dopo essere entrato nella Bundesjugendjazzorchester (Bujazzo) e quindi nella Hanns Eisler Academy of Music di Berlino, Ben Kraef ha vinto una borsa di studio per il City College di New York, diventando presto un membro illustre della scena jazzistica della Grande Mela. In questo album Kraef è affiancato da un altro musicista tedesco trapiantato a New York, il pianista Rainer Böhm, e due grandi protagonisti del jazz americano: il bassista John Patitucci (già sideman per artisti del calibro di Chick Corea, Wayne Shorter, Herbie Hancock e Michael Brecker) e il giovane batterista Marcus Gilmore (famoso per essere il batterista di Gonzalo Rubalcaba e membro del trio di Vijay Iyer). L’esito di questo connubio tedesco-americano è un jazz che rimane legato ad un’estetica tipicamente europea, ma esplora con saggezza e raffinatezza la tradizione musicale americana.