CAMBALUC

Gabriele Mirabassi, già da tempo affermatosi come uno dei musicisti più rappresentativi del “suono italiano”, ha visto in Egea uno dei suoi luoghi più decisivi di spinta e realizzazione.
Nell’ambito dell’etichetta perugina, il clarinettista ha avuto infatti modo di confrontarsi con grandi personalità del Jazz europeo, fra tutti Richard Galliano e Stefano Battaglia, e soprattutto di firmare con Battista Lena, Gianni Coscia ed Enzo Pietropaoli uno dei maggiori manifesti di questa nuova estetica musicale: Come una volta (1996). Cambaluc, da parte sua, si inserisce in questo filone con un duplice significato : da una parte come sintesi freschissima e avanzata degli incontri passati, dall’altra presentandosi a fianco del Namaste Clarinet Quartet, come progetto innovativo, sperimentale, lucido e coerente, di sicuro interesse.
Il risultato è un suono vivo, ampio e limpido che percorre l’intero disco, con alcuni momenti di grande intensità, come l’emozionante duo con Galliano in Les Foraines, Sestrina e Cambaluc con il Namaste Quartet Penombre di e con Riccardo Tesi, che conferma anche qui il suo talento ed il suo gusto. Ma Cambaluc, per Mirabassi è anche qualche cosa di più: 8 anni, eseguita in duo con il fratello Giovanni al pianoforte è un dialogo intimo e profondo che fa di questo disco quasi un autoritratto, una confessione.

Di Antonio Vanni “Jazzit”.

“… Mirabassi suona alla perfezione, come è nel suo stile, contornato da musicisti di grande pregio come il qurtetto di clarinetti “Namaste” (…) Organizzazione perfetta di dialoghi, con la chiara idea di rinnovare completamente il concetto di “improvvisazione” (…) Scaturiscono combinazioni straordinarie di quei suoni scritti sul pentagramma…

C. Veneri