Alcuni sostengono che i Viagra Boys siano qualcosa di simile a uno specchio puntato sull’assurdità dell’esistenza e sulle idee sbagliate della società moderna – un giudizio depravato e ferocemente guidato dai bassi sulla civiltà occidentale, una festa distorta 24/7 sull’autostrada dell’acido mentre il mondo marcisce lentamente. Altri sostengono che siano più che altro un grossolano scherzo alla mascolinità, un’allegra narrazione di evasione priva di qualsiasi forma di autoconservazione, come una porta offuscata di un vicolo sul retro della psiche umana. Metafore a parte, i Viagra Boys sono un sestetto inequivocabilmente crudo, composto da musicisti jazz di formazione classica, tatuatori amanti del karaoke e veterani della scena hardcore, che sforna suoni pulsanti dai livelli inferiori della musica rock contemporanea – una forza maggiore muggente e inarrestabile di punk dell’ultima ora, disco PTSD e kraut potenziato sinteticamente.