L’eccezionale serie “Ethiopiques” si arricchisce di un nuovo volume. Il ventinovesimo. Kassa Tessema (1927-1973) appartiene alla lunga tradizione etiope dei narratori malinconici, ma di quelli dotati di una parlantina sciolta. L’abbraccio unico della sua voce profonda aumenta l’emozione generata dal ronzio dei suoi testi. Per gli Etiopi lui è, come Assèfa Abatè, Fréw Haylou, Asnaqètch Wèrqu o Kètèma Mènkonnen, un perfetto esempio della cultura della parola: poesia e libertà di pensiero, ingegno e grande verve che colpisce nel segno, tranquilla veemenza ed eloquenza inarrestabile, infelice disperazione e autoironia. Bisogna sottolineare – per avere una qualche scala di valori – che esiste una certa somiglianza tra la percezione degli Etiopi per la musica di Kassa Tessema e l’eccitazione dimostrata da parte del pubblico occidentale per il pianoforte di Emahoy Tseguè & Maryam Guèbrou (Ethiopiques 21). Ciascuno a suo modo, questi artisti sono in grado di catturare il loro pubblico. Musica da ascoltare.
1. Tezeta2. Na Gèdamu3. Fanno4. Gèlèl5. Yèmuziqa Moges6. Bertukané7. Satènaw8. Ekabesh Tarèqign9. Antchi Hoy Lèné10. Gum Gum11. Woubyé12. Erè Goraw13. Mègèn Yarada Ledj