L’ultima uscita dei Disastroid, Garden Creatures, è un disco che parla dell’oscurità negli angoli nascosti dei paesaggi suburbani: sinistri giardini incolti, collezioni segrete conservate in scantinati, il crimine appena sotto la superficie, la solitudine pervasiva sotto una patina di normalità. Di conseguenza, si tratta di un disco oscuro e atmosferico, che sostituisce l’approccio spoglio di Mortal Fools del 2020 con un suono più denso, pesante e stratificato. Il leggendario produttore Billy Anderson (Sleep, Melvins, Neurosis) costruisce mix che vanno dall’oscurità e dal sogno a un crunch denso e fangoso, trascinando lentamente l’ascoltatore attraverso una gamma di suoni e texture, assicurandosi che le cose rimangano interessanti. La voce del cantante/chitarrista Enver Koneya è soul e a volte ossessionante, e si staglia sopra i caratteristici riff fuori dagli schemi e dalle influenze grunge dei Disastroid.
1. Garden Creatures2. Stucco Nowhere3. Figurative Object4. Backwards Sleeping5. 246. Hold Me Wrong7. Light ’em Up8. Jack Londonin’