HEAT

In “Heat”, il suo secondo album per la Jazzland Recordings, Knut Reiersrud, considerato il più importante chitarrista blues della Scandinavia, non solo si dimostra all’altezza della sua fama, ma svela un’inaspettata ricchezza del suo bagaglio musicale. Nella sua musica il blues si sposa con i momenti di prog rock, coinvolgenti ritmi in 6/8 convivono con atmosfere rifelssive ed evocative, influenze orientali regalano splendide melodie di chitarra slide, strutture blues tradizionali vengono stravolte e le riletture coraggiose si spingono fino Bach con la sua Cantata BWV 147 (“Herz und Mund und Tat und Leben”). Dal punto di vista vocale, in Reiersrud sono evidenti le influenze di Curtis Mayfield e Muddy Waters, ma la sua voce resta sempre immediatamente identificabile quanto il suo tipico cappello rosso e il suo pizzetto ispido. Gran parte dell’album ha le sue radici nel blues rock degli anni Sessanta, ma la ricchezza di sonorità e le originali interpretazioni di Reiersrud proiettano questo lavoro nel pieno del ventunesimo secolo.