IL LIBRO DELLA PROVVIDENZA
€17,03
Disponibile
A Ninive, un deportato della tribù di Neftali, pio, osservante, caritatevole, è divenuto cieco. A Ecbatana, il suo parente Raguele ha una figlia, Sara, che si è vista morire successivamente sette mariti, uccisi la sera stessa delle nozze dal demone Asmodeo. Affranti dal dolore, Tobi e Sara si rivolgono a Dio invocando la morte. Da queste due situazioni infelici e da queste due preghiere, Dio farà nascere una grande gioia: manda il suo Arcangelo Raffaele che guida Tobia, figlio di Tobi, presso Raguele, gli fa sposare Sara e gli procura il rimedio che guarirà il padre cieco. Lungometraggio della durata di circa 90 min, “Tobia” rappresenta un modello sperimentale in quanto girato con una regia ibrida ottenuta mixando una regia teatrale, caratterizzata da inquadrature ampie che rimandano lo spettatore a ciò che vedrebbe se fosse seduto in una platea, quella cinematografica, contraddistinta invece da piani più stretti e tagli più veloci e infine quella televisiva che si palesa nella cadenzata ritmicità dei cut (tagli) a tempo di musica quando sono i balletti o le canzoni a prendere possesso della scena. Anche perché nato da un progetto “low budget”, la quasi totalità delle scene del musical è stata girata in un teatro posa e poi lavorata in post produzione con la tecnica della sostituzione di chiave cromatica. Le scenografie sono in stile cartoon un po’ naif soprattutto per quanto riguarda le dimensioni e i colori. Anche gli stessi costumi hanno colori molto accesi in grado di tener testa a quelli delle scenografie, con un risultato sicuramente originale e accattivante. Inoltre ai protagonisti umani si affiancano personaggi soprannaturali che si nascondono, fanno capolino o si manifestano in tutta la loro pienezza in una vivida alternanza di generi musicali. La somma stilistico-creativa di queste scelte spiazza lo spettatore, ma d’altronde si sta simulando un sogno…