Dopo una sua performance al Berlin Jazzfest 2011, il critico Ulrich Olshausen ha usato queste parole per descrivere Adam Bałdych: «Egli ha senza dubbio il migliore violinista jazz vivente; ci si può aspettare di tutto da lui». Il giovane Adam Bałdych ha scoperto il violino all’età di 11 anni e il jazz a 13, per poi iniziare la sua carriera internazionale a soli 16 anni. In questo suo nuovo album intitolato “Imaginary Room” Bałdych ha raccolto intorno a sé una band eccellente formata dal contrabbasssista Lars Danielsson, il batterista Morten Lund, il pianista Jacob Karlzon, il trombettista Verneri Pohjola trombettista e il sassofonista Marius Neset. L’album è incentrato sulle composizioni dello stesso Bałdych che sono caratterizzate da sonorità variegate, spaziando da un lirismo tipicamente nordeuropeo alle moderne sonorità urbane americane. Su tutto spicca il violino di Adam che, supportato in modo eccellente dalla sua band, mette in luce tutta la sua tecnica straordinaria e la sua grande espressività.
1. Village Underground2. Mirrors3. The Room of Imagination4. Cubism5. K86. Time Traveler7. Rama hai8. For Zbiggy9. 11.1610. Zarathustra11. Inspiration12. Million Miles Away