“In Absentia” è il settimo album in studio dei Porcupine Tree, e fu il primo di una serie di tre album che per molti sono l’apice dei successi artistici della band. Non sono molti gli album generatori di un nuovo genere, ma con la sua fusione di metal, progressive rock, texture ambient e materiale acustico in stile cantautorale, “In Absentia” divenne una sorta di modello per una generazione di gruppi a venire. Fu anche una sorta di svolta per la band, che alla fine vendette tre volte di più delle precedenti uscite del gruppo. “In Absentia” contiene molte delle canzoni più amate dei Porcupine Tree, incluse “Trains”, “The Sound of Muzak” e “Blackest Eyes”. Anche se non è un concept album formale, molte delle canzoni hanno temi comuni legati ai serial killer, all’innocenza giovanile finita male, e a osservazioni sul mondo moderno, creando un modello per molte delle future canzoni del cantautore Steven Wilson.
Disco 11. A1: Blackest eyes2. A2: Trains3. A3: Lips of ashes4. B1: The sound of muzak5. B2: Gravity eyelids6. B3: Wedding nailsDisco 21. C1: Prodigal2. C2: 33. C3: The creator has a mastertape4. D1: Heartattack in a lay by5. D2: Strip the soul6. D3: Collapse the light into earth