L’ERA DELL’ACQUARIO

Tra i giovani che si stanno facendo notare dal pubblico e dalla critica più attenta, Andrea Molianri è certamente uno dei più originali e creativi. La sua tecnica cristallina e la bellezza del suono sempre funzionali a un pensiero compositivo già molto personale e maturo, che in questo lavoro emerge prepotentemente: Andrea ha il rato dono della sintesi e riesce con poche note a dipingere temi trasparenti e sempre coinvolgenti, che poi si sviluppano in improvvisazioni consequenziali e mai scontate: si ascolti Moma per capire di cosa parlo: cellule di 2 o 3 note diventano motivi e quindi temi, apparentemente semplici ma in realtà densi per costruzione e scelte ritmiche e armoniche. Il gruppo appare molto in sintonia con il leader, senza smanie di protagonismo ma con assoli sempre davvero pregevoli. Sanna, Fattorini e Valeri (apprezzato anche nei gruppi di Rosario Giuliani) sono tra i migliori jazzisti italiani, e sanno ascoltare, contribuendo a creare quelle dinamiche così tipiche e necessarie nella musica di Molinari. In questo progetto il sax di Richardson si integra a meraviglia, apportando colori cladi e scuri, energia e pathos estremamente coinvolgente: da un parte del gruppo nessuna sudditanza psicologica nei confronti del già celebre collega di Kansas City, solo mutuo rispetto e grande interplay.