Questo album combina canzoni d’arte giapponesi ed europee – due sfere culturali apparentemente distanti che rivelano affinità spesso impressionanti, per cui nel confronto diretto i rispettivi profili caratteristici delle tradizioni stilistiche occidentali e dell’Estremo Oriente sono certamente conservati, forse anche più evidenti. Sebbene la canzone d’arte giapponese riprenda inizialmente i modelli classico-romantici dell’Europa centrale, diventa subito chiaro quali creazioni musicali speciali e originali abbiano poi prodotto i compositori giapponesi. Nonostante le barriere linguistiche, i compositori giapponesi sono entrati da tempo nella storia della canzone d’autore ed è ormai necessario avvicinarli a un pubblico internazionale più vasto. Allo stesso tempo, le loro caratteristiche immediatamente accattivanti e la loro bellezza tonale gettano nuova luce sui brani che conosciamo meglio, da Mozart a Schubert, dai romantici a Wolf, Debussy e Sibelius. Sempre in “coppia”, una canzone tedesca, francese o di altri paesi europei e una giapponese raccontano la loro storia sotto una tenda atmosferica comune, che le unisce in modi a volte discretamente misteriosi, a volte evidenti, a volte sorprendenti. Nel complesso, si crea una danza musicale circolare attraverso gli alti e i bassi delle emozioni e delle esperienze umane – e indipendentemente dal permanente avanti e indietro tra Oriente e Occidente, un legame invisibile ci conduce al brillante sorgere del sole dell’Estremo Oriente nell’ultima canzone di “A magnificent morning” di Yoshinao Nakada.