Compositore spesso “usato”, a torto, per mostrare più che per raccontare, Franz Liszt viene letteralmente rianalizzato alla base del suo stesso virtuosismo in questo eccezionale esordio discografico di Pier Carmine Garzillo. Giovanissimo interprete che ha raccolto e superato la sfida posta da tre composizioni titaniche come il Totentanz (nella versione per solo pianoforte), il Konzertsolo ed infine una delle pagine più intensamente liriche di tutta la produzione del compositore ungherese come Gretchen, tratto direttamente dal proprio capolavoro la Faust Symphony. Tre lavori che pochissimi pianisti al mondo affrontano anche negli anni della loro piena maturità, la stessa che Garzillo da prova di possedere già in questa sua prima esperienza in sala d’incisione dove letteralmente decostruisce e ricostruisce ogni brano facendone emergere sia la storia che si cela dietro queste opere che la geniale visionarietà e modernità lisztiana. Un esordio folgorante che lascia l’ascoltatore giunto all’ultima nota dell’ultimo brano con la voglia di proseguire questo percorso e che prelude ad una carriera tra i più importanti interpreti della nuova generazione musicale.
01. Grosses Konzertsolo, S.176
02. Gretchen aus Faust-Symphonie, S. 513
03. Totentanz. Paraphrase über Dies Irae, S. 525
