Mihaly Mosonyi fa parte di quell’ampia cerchia di compositori estremamente conosciuti in patria ed a volte celebrati al pari di eroi nazionali (basti pensare al polacco Moniuszko per la Polonia o al conterraneo Erkel) ma che fuori dai confini patri faticano a trovare terreno fertile e conquistare un loro posto stabile nelle sale da concerto, spesso relegati quasi a mera curiosità. Difficilmente ci si potrebbe sbagliare maggiormente come nel caso di questo autore ed il pianista Marton Kiss lo dimostra in pressoché ogni secondo ed ogni pagina di questo a dir poco eccezionale album di esordio. Interessato a tratteggiare un ritratto di ampio respiro dell’autore si concentra sia su brani di rara intimità come quello che da il titolo all’intero progetto, Puszta Leben o le due Perlen Op. 3 sia su brani di maggiore respiro concertistico come l’Hungarian Musical Poem fino ad arrivare a quel ciclo di studi che aveva l’ambizione di rinnovare dall’interno la didattica dell’insegnamento pianistico in Ungheria. Un’operazione che sancisce in modo pressoché netto la riscoperta di un compositore non solo di prestigio per l’Ungheria ma in grado di parlare all’Europa ancora oggi ed al cuore di ogni pianista nel mondo.
01. Puszta Leben: Fantasiestück
02. – 03. Zwey Perlen op.3
04. – 05. Drey Klavierstücke op.2
06. Hungarian Musical Poem [Ungarische Tondichtung]
07. Homage to the Genius of Ferenc Kazinczy [Huldigung dem Andenken Ferenc Kazinczys]
08. Funeral Music for the Death of István Széchenyi [Trauerklänge am Tode István Széchenyis]
09. Studies for piano for development in the performance of Hungarian Music