MOZART, BEETHOVEN: PIANO QUINTETS

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Il genere del Quintetto per pianoforte e fiati non esisteva prima che Mozart componesse il suo capolavoro, il KV 452. Questa forma, quindi, nacque come Minerva dalla testa di Giove, completamente sviluppata e già matura. Ad essa seguì un altro capolavoro, scritto da un giovane Beethoven nel 1796. Rimane aperta la questione se Beethoven avesse intenzione di sfidare il primato di Mozart su questo terreno e di competere con il maestro salisburghese creando un’opera per lo stesso ensemble. Questa domanda ne pone un’altra: Beethoven conosceva l’opera di Mozart? Probabilmente sì, ma, come è stato dimostrato, gli obiettivi che i due compositori si erano posti erano diversi. Mozart concepì il suo Quintetto come un Concerto per pianoforte e orchestra in miniatura, mentre Beethoven mirava piuttosto a mostrare le sue capacità di pianista e improvvisatore. Insieme, questi due capolavori garantiscono all’ascoltatore un’esperienza piacevole e divertente, ma anche alcuni momenti di pura delizia, incanto e profondo coinvolgimento emotivo. Gli interpreti sono i solisti dell’Orchestra dell’Opera di Roma, al cui alto livello artistico corrisponde la qualità della registrazione proposta.

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