NOTES FROM A QUIET LIFE

La musica di Washed Out ha sempre levitato su una frontiera senza tempo. Lo si può percepire nelle sue voci immersive e amorfe, nei paesaggi sonori espansivi, nella narrazione malinconica. È un punto dolce in cui, dice la sua forza creativa, Ernest Greene, “qualsiasi tipo di associazione o ricordo del passato può trasportarti all’istante. Lo adoro”. La produzione trascendente di Greene gli è valsa il soprannome di padrino della Chillwave” da parte di Pitchfork e una collaborazione con la serie Portlandia, che ha preso in prestito il suo brano “Feel It All Around” come tema utopico portante. Il suo ultimo lavoro, Notes From a Quiet Life, arriva dopo oltre un decennio di rivisitazioni creative distinte e disparate a un livello straordinariamente alto (cinque album, due EP). Notes è audace nella sua intuitività: Greene ha abbandonato la strada della musica come business, lasciando che siano i suoi interessi artistici a guidarlo. “Ogni album”, dice Green, che oltre a far musica, dipinge e scolpisce, “è un esercizio di costruzione del mio mondo”.