POCKET RHAPSODY II

Quando il pianista Frank Woeste ha pubblicato “Pocket Rhapsody” nel 2016 il suo nome è salito alla ribalta della scena jazz europea. L’album ha conquistato in particolar modo il pubblico tedesco, sebbene Woeste sia ormai residente a Parigi da decenni sia noto in Francia per il suo lavoro al fianco di Youn Sun Nah e Ibrahim Maalouf. Woeste è la prova vivente del potere della combinazione di culture diverse. In lui coesiste la formazione tecnica della musica classica tedesca con la passione per il jazz americano e lo spirito cosmopolita della sua città d’adozione. Come preannuncia il titolo, questo suo nuovo album continua il percorso intrapreso con “Pocket Rhapsody”. Ancora una volta Woeste mostra un approccio rapsodico, libero e personale alla musica. Se nel primo album Woeste era affiancato da una formazione tutta americana – con il chitarrista Ben Monder e il batterista Justin Brown – questo secondo volume lo vede affiancato dalla sua band francese con Julien Herné al basso e Stéphane Galland alla batteria, a cui si aggiunge il trombettista olandese Eric Vloeimans come ospite.