Lo sposalizio è stato il corpo e il pane della comunità. Il mattone fondante della comunità. Veniva consumato con il cibo e con la musica.Questa musica che accompagnava il rito era musica umile, da ballo, adatta ad alleggerirele cannazze di maccheroni e a “sponzare” le camicie bianche, che finivano madide einzuppate, come i cristiani che le indossavano.Un repertorio di mazurke, polke, valzer, passo doppio, tango, tarantella, quadriglia e foxtrot, che era in fondo comune nell’Italia degli anni ’50, ’60, e che si è codificato come unaspecie di classico del genere in un periodo nel quale lo “sposalizio” è stata la principaleoccasione di musica, incontro e ballo. A Calitri, in alta Irpinia, qualche anno fa, un gruppodi anziani suonatori di quell’epoca aurea non priva di miseria, ha preso l’abitudine diritrovarsi davanti alla Posta nel pomeriggio assolato. Montavano la guardia alla Posta, percontrollare l’arrivo della Pensione. Quando l’assegno arrivava, sollevati tiravano fuori glistrumenti dalle custodie e si facevano una suonata.Il loro repertorio fa alzare i piedi e la polvere e fa mettere ad ammollo le camicie suipantaloni. Ci ricorda cose semplici e durature. Lo eseguono impassibili e solenni, dall’altodel migliaio di sposalizi in cui hanno sgranato i colpi. Per questo si sono guadagnati il nomedi Banda della Posta. Vinicio Capossela
1. España Cañí2. Primo Ballo3. Brillante4. La Piccinina5. Creola6. La Valle Degli Sposi (Polka In La)7. Tra Veglia E Sonno8. Stelle Di Spagna9. Un Filo Di Speranza10. Educande11. Fuego12. Balliamo13. Rondinella Forestiera14. Sbarazzina15. Canto Nella Valle – Un Bacio Piccolissimo16. Valzer Dell’amore17. Castel Raimondo18. Quadriglia – Rosamunda19. Aprite La Finestra (Serenata)20. La Calitrana (Rocco Bonus Track) – Amapola (Ghost Track)