SETI [LP]
€30,58
Disponibile
Il simpatico seguito dell’inarrestabile e prolifico Alex Paterson e del collega Andy Falconer, già membro degli Orb, è un’epica navigazione notturna nel cielo. Guidato da spiriti gentili con il calore nel cuore, SETI sembra freddo e buio, ma anche luminoso e accogliente. A bordo di un’accogliente navicella spaziale a lume di candela, il duo sperimenta il cosmo come un luogo esageratamente infinito, ma allo stesso tempo rassicurante e amichevole. È una sorta di “ambient unplugged”, ricca di strumenti acustici e campioni nostalgici, che si inserisce tra il vecchio mondo e i luoghi dove nessun uomo è mai giunto prima. I vari punti di contatto includono una melodia sublime dal ritmo glaciale e le percussioni Nyabinghi che si fondono con il mandolino e la chitarra acustica, come la Penguin Café Orchestra che si intreccia con Pat Metheny. Altrove c’è un’atmosfera profonda finemente dettagliata, una cospirazione stoner e un inno chuggers in continua crescita. Tutto insieme è rootsy e folky; elettronico e processato; minimalista e compositivo; e non è di questo mondo. Dopo aver inizialmente dichiarato, una mattina a West Norwood, “sono solo due vecchietti che fanno musica”, dopo un paio di caffè il buon dottor Paterson ha iniziato a scaldarsi e a divulgare: “Il primo LP ha avuto un’ottima accoglienza e ha venduto così bene che io stesso non sono riuscito ad averne una copia. Andy è bravissimo a fare musica ambient e lavorare con lui è sempre gratificante. Ci capiamo a vicenda – è facile e organico – e quindi farne un altro aveva assolutamente senso”. SETI è l’acronimo di Search For Extraterrestrial Intelligence, ma è anche qualcosa su cui ci si siede per rilassarsi, ed è per questo che l’album contiene una Three Piece Suite. Questo disco è un’ambientazione musicale, che è ciò che ci piace fare, piuttosto che un’ambientazione drone, di cui si parla molto in questi giorni”. Via e-mail dal suo studio in Portogallo, Falconer aggiunge: “Il primo album The Heavens rifletteva molto le nostre radici comuni, e per molti versi Alex e io abbiamo semplicemente ripreso da dove avevamo lasciato 30 anni fa con Ultraworld. Per SETI volevamo mantenere un legame con il suono di The Heavens, ma anche aprire lo stampo musicale ed esplorare nuovi territori. Parte di questo aspetto è stato quello di espandere ulteriormente l’uso di strumenti acustici sia in forma riconoscibile che elaborata.Siamo sempre stati molto in sintonia dal punto di vista creativo e una delle cose belle di lavorare con Alex è che nulla è fuori dai limiti, e abbiamo continuato a costruire su questo solido rapporto di fiducia e curiosità condivisa”.
Lato A01. Paradise02. PurgatoryLato B01. Seti – Part 102. Seti – Part 203. Seti – Part 3