THE CRYONIC CHANTS

I canti, e non le canzoni, strutturano la forma melodica alla base di questo concerto, forse perché meglio esprimono la loro origine aliena, non umana. Le lettere che compongono il testo di questi canti sono effettivamente state scelte da una capra che con il muso le ha indicate su un tappeto steso sul suo pascolo. Un tappeto contrassegnato con i simboli alfabetici che rappresentano la sequenza di aminoacidi del dna della capra. Questo metodo di composizione lirica azzera qualsiasi forma poetica, o meglio la riformula in base alla sua più piccola unità di base: la lettera. Il singolo fonema, nel linguaggio comune privo di un significato proprio, o il gruppo amorfo di fonemi viene caricato in questo caso di una nuova capacità espressiva attraverso la voce di Chiara Guidi, Claudia Castellucci, Teodora Castellucci e Monica Demuru. Il lessico e la grammatica di questa nuova lingua, astratta e impersonale, non possono ovviamente essere trovati in un libro, ma in una musica che è in grado di raggiungere l’origine della parola, fino all’unità di ogni singola lettera. La musica elettronica di Scott Gibbons anima queste unità linguistiche attraverso architetture sonore che oscillano tra ritmiche cupe, pulsanti, ossessive, e spazi di intensa ricerca emotiva.