THE GALLERY CONCERTS III: RAG BAG

Bernd Lhotzky è stato il più importante esponente tedesco del pianoforte jazz classico negli ultimi tre decenni. Tuttavia, il suo approccio alla musica degli albori del jazz nel suo nuovo album solista “Rag Bag” è tutt’altro che museale. Dice: “Ciò che mi affascina nella musica, nell’arte e nella vita in generale sono le contraddizioni e i contrasti, le sincopi, le crepe nel tempo”. “Rag Bag” è un viaggio tra tempi e mondi, un mosaico di motivi, stili e associazioni tra i più diversi. Il nucleo della musica dell’album è il Ragtime, una delle prime forme di jazz. Lhotzky dice: “Ancora oggi, ciò che amo di questa musica è che è così calda, vitale e non mascherata, e semplicemente scoppia di vitalità e gioia onesta”. Il contributo di Lhotzky alla riscoperta del jazz dagli anni Venti agli anni Cinquanta è stato incommensurabile, in particolare per il suo ruolo di direttore artistico e di creatore della band “Echoes of Swing”, celebrata a livello internazionale, ma anche come organizzatore e promotore di concerti e festival. L’album “Rag Bag” è il terzo della serie ACT “The Gallery Concerts”. Si tratta di registrazioni di musica da camera dal vivo in un contesto speciale ed esclusivo, e “Rag Bag” fa seguito a due registrazioni in duo: una con la pianista Johanna Summer e il sassofonista Jakob Manz, due delle più grandi stelle nascenti del jazz tedesco, e l’altra con i grandi del jazz svedese Jan Lundgren e Hans Backenroth. Sotto molti aspetti, “Rag Bag” è un piccolo miracolo musicale: è un album di jazz molto speciale ed emozionante, con l’accessibilità e l’allegria dei primi intrattenitori di jazz, ma li vediamo sotto una luce completamente nuova, sia grazie al suo concetto originale, sia grazie alla sua profonda conoscenza della storia della musica che arriva fino ai giorni nostri. ‘Rag Bag’ ha l’immediatezza, l’emozione di un’esibizione dal vivo e l’ispirazione del momento. Un piccolo miracolo!