THE HUMMING CLOUD

VINCITORE TOP JAZZ 2007: CATEGORIA MIGLIOR COMPOSITORE

Dino Betti Van Der Noot continua la sua sottile ricerca melodica e armonica, creando originali percorsi sonori narrativi che ispirano i solisti – indicando loro le strade da esplorare – e prendono per mano l’ascoltatore, guidandolo attraverso una sorta di labirinto emotivo. I suoni dell’orchestra sono raffinati e originali, c’è un continuo mutare di sonorità e di accostamenti strumentali del suo personale linguaggio, lontano dalla graniticità dei modelli canonici, ma anche dal senso di collettivo allargato dei gruppi di avanguardia. L’ascoltatore viene così portato, senza che se ne accorga, su percorsi ingannevolmente semplici, che gli lasciano un’emozione indelebile. La libertà compositiva e stilistica fa di Dino un autentico maverick, fuori da ogni schema e categoria nel mondo del jazz. La forza che sprigiona la sua orchestra – tutta italiana – è data anche dalla completa adesione a questo progetto da parte dei musicisti coinvolti, che suonano in maniera rilassata e con grande partecipazione emotiva. Le parole dei brani cantati sono parte un’idea di comunicazione lirica e concettuale insieme. Un esempio è dato da Hubris and Dust (hubris, in greco, tracotanza), dove i versi del poeta americano Stash Luczkiw – un lamento, ma anche un’accusa liricamente violenta per la guerra in Iraq – volano su una melodia che si ripete attraverso continue impalpabili variazioni ritmiche e armoniche: parole e musica sono un tutto unico. Il testo è una meditazione sulla convinzione messianica che ha reso possibile la guerra in Iraq, un’area oscura dove si dissolvono tutte le buone intenzioni, quando sono in campo il potere e la violenza. Le citazioni da Rilke e dall’inno nazionale americano suggeriscono il rifiuto di liquidare la guerra semplicemente come un tragico e stupido orrore; un senso di fatalità che viene espresso attraverso gli elementi della natura: il sole, il vento, la polvere.