THE ROUGH GUIDE TO GOSPEL BLUES

Sebbene il blues e il gospel dei primi del Novecento sembrino ben distinti, erano essenzialmente due facce della stessa medaglia. Entrambi i generi hanno condiviso lo stesso desiderio di una vita migliore e una speranza quasi cieca nella liberazione e nella redenzione. L’influenza musicale della chiesa era profonda in molti cantanti di blues, poiché era propria la chiesa il luogo in cui imparavano a suonare. Molti dei primi bluesmen suonavano sia blues chee gospel e non era raro per gli artisti alternare le proprie carriere come predicatori e musicisti blues. Famoso per la sua “musica del diavolo”, dalla prima sessione di Blind Lemon Jefferson del 1926 furono tratti due canti gospel, pubblicati sotto il nome di Deacon L. J. Bates. Nello stesso anno Joe Taggart e Edward W. Clayborn sono stati i primi chitarristi gospel ad essere registrati. Come i bluesmen itineranti, questi musicisti spesso suonavano agli angoli delle strade. Uno di questi artisti era Blind Willie Johnson che, sebbene abbia registrato di fatto solo materiale di stampo religioso, divenne una figura fondamentale nella storia del blues. Dopo le prime registrazioni di successo di Johnson, altri bluesmen come Barbecue Bob e Charley Patton seguirono il suo esempio con proprie versioni di spiritualsi, spesso pubblicati con pseudonimi. Si sa poco di molti di questi artisti che si sono espressi a cavallo tra il gospel e il blues, ma le registrazioni contenute in questa raccolta offrono un eccezionale testimonianza della loro straordinaria musica.