THE SINATRA PROJECT, VOL. II: THE GOOD LIFE

Quando il custode principale del Great American Songbook rende omaggio al più grande interprete della storia musica americana, il risultato non può che essere eccezionale. È questo il caso del The Sinatra Project, album realizzato nel 2008 da Michael Feinstein che gli è valso una nomination al Grammy. Feinstein è da tempo noto non solo per essere uno dei più raffinati cantanti e pianisti del mondo, ma anche per il suo instancabile lavoro nel preservare, proteggere e promuovere le canzoni e i cantanti che hanno segnato l’epoca d’oro della musica americana. Con The Sinatra Project, Feinstein ha voluto concentrarsi su degli aspetti dell’arte di Sinatra spesso non presi in considerazione; nello specifico, il suo gusto nella scelta delle musiche e la sua particolare attenzione agli arrangiamenti, che sono stati elementi importanti nel rendere grande Sinatra. Ora con “The Sinatra Project, Vol. II: The Good Life”, Feinstein hanno trovato altro modo inventivo per approcciarsi al grande cantante. Questo secondo volume è infatti su Sinatra e i suoi amici, sulle persone che ha influenzato e che lo hanno influenzato. Il focus è in particolare sugli anni Sessanta. L’album contiene anche alcune canzoni che Sinatra non ha mai cantato, proprio perché Feinstein voleva rispecchiare un’intera era, con le sue sfaccettature e mutamenti. Anche in questo caso Feinstein combina brani noti e materiale relativamente poco conosciuto. Le dodici tracce che compongono l’album spaziano così dai classici “Luck Be a Lady” e “The Lady Is a Tramp” al raro “C’est Comme Ça”, scritto da Marshall Barer e Ellington nel 1966 per il musical Café Pousse. Al fianco di Feinstein troviamo in questo album una big band di trenta elementi, il produttore e arrangiatore Bill Elliott (anche nelle vesti di pianista su otto brani), il chitarrista Jim Fox, il bassista Kirk Smith, il batterista Albie Berk e il percussionista Bernie Dresel.