TIME TRAVELER

Ute Lemper, la cantante e ballerina tedesca residente a New York, è rinomata per le sue interpretazioni delle canzoni di Brecht Weill; è scivolata nella pelle di Marlene Dietrich e si è fatta un nome in tutto il mondo come interprete musicale e specialista del repertorio degli anni Vemti. Il nuovo album di Ute Lemper, “Time Traveler”, rappresenta un punto di svolta nella sua carriera musicale. La storia di questa raccolta di canzoni è iniziata 23 anni fa, quando Ute Lemper ha iniziato a comporre le prime canzoni con il suo futuro marito Todd Turkisher. Tuttavia, queste canzoni non sono state pubblicate all’epoca e sono state perdute. Per puro caso, le scatole di nastri che erano scomparse due decenni prima sono riemerse nel seminterrato dei suoi suoceri nel 2021. Ma la macchina originale non esisteva più e le canzoni non potevano essere riprodotte. Per fortuna, è stata trovata una cassetta con una copia di backup e, riascoltando queste canzoni, Ute e Todd si sono imbarcati nel loro viaggio nel tempo. Entusiasti, hanno fatto digitalizzare i nastri originali e hanno deciso di integrarli con nuovi brani orginali. “Time Traveler” non è il primo album in cui Ute Lemper canta il suo materiale, ma rappresenta un nuovo inizio per la cantante tedesca. Con “Time Traveler”, Ute Lemper si emancipa da tutte le categorie musicali. A seconda della formazione e delle preferenze personali, si possono ascoltare queste canzoni come pop, rock, jazz, soul o chanson. Ute Lempe non ha più bisofno di soddisfare delle aspettative, ma piuttosto trae ispirazione da canzoni che lei stessa ama ascoltare. Ciò include riferimenti ad artisti e band come Hiatus Kaiyote, John Legend, Joni Mitchell, Sarah McLachlan, Annie Lennox, Erykah Badu o Robert Glasper ma senza tentare di copiarne nessuno. “Time Traveller” è un album molto personale, ma il suo messaggio va ben oltre l’esperienza di vita di Ute. Mentre la società restringe la nostra percezione a un momento che sembra essere sempre più breve, dimentichiamo l’importanza di prendere in considerazione il passato e imparare da esso. “Il progresso sta guadagnando sempre più velocità e non siamo incoraggiati a guardarci indietro”, spiega Ute Lemper. “Non appena incorporiamo le nostre vite un po’ di più nel passato, impariamo alcune cose interessanti. Più dialogo con la giovane Ute, più riesco a capire perché faccio tutto questo”.