Patria degli stornellatori, il Lazio ha subito nei secoli innumerevoli influenze che hanno contribuito creare quello stile soprattutto vocale ben riconoscibile. Patria con la Lombardia del folk revival nazionale negli anni ‘70, oggi ospita poeti in musica come Remo Remotti o Piero Brega, l’incontro tra musica popolare e contemporanea del Quartetto di Giovanna Marini fino alle contaminazioni con i Balcani e l’elettronica. Più terra d’incontro che centro di irraggiamento: in questo coacervo multilingue baciato dal sole e dalla storia antica – ma anche dal sangue delle vittime dei tanti poteri succedutisi nei millenni, anche nel nome di Dio – si è sviluppata una babele culturale. Nel Lazio si ritrova riflessa quasi tutta l’Italia centrale, tradizione orale liturgica e paraliturgica, repertori contadini e canti di lavoro, organetti, zampogne, balli, stornelli, ottava rima, l’eco di Napoli, la Ciociaria (che tocca tre o quattro regioni), la proiezione verso la Toscana, il mare, il Terminillo…