VIAGGIO ITALIANO PER VIOLINO E ARPA

BERNARDI- LILIANA - SANZIN- NICOLETTA

Codice EAN

8032050014067

Etichetta

ALFAMUSIC

Data di pubblicazione

07/07/2014

In Stock

13,92

Disponibile

Arpa e violino: un binomio che accosta due strumenti dall’aura simbolica pressoché opposta. L’arpa è associata, in una vastissima iconografia, alle schiere angeliche, al re David, all’immaginario amoroso, alla costituzione stessa della Musica in quanto strumento spesso assegnato a Santa Cecilia. Il violino, invece, è frequentemente declinato in chiave demoniaca, connesso al lato oscuro dell’anima: è lo strumento dell’ebreo errante, legato a Lucifero, come testimoniano l’aneddotica del tartiniano Trillo del Diavolo, l’alone faustiano di Paganini o la stravinskyana Histoire du soldat. Questa antinomia simbolica trova qui ampia conciliazione musicale lungo un filo conduttore: la presentazione di brani originali per questo ensemble composti da autori italiani. L’excursus cronologico inizia con la prima delle due Sonate op. 36, pubblicate a Londra intorno al 1805, che Federigo Fiorillo (1755 – 1823), autore noto soprattutto grazie ai suoi Studi-Capricci per violino solo, scrisse for the harp, with an accompaniment for the Violin or Flute. Nei tre tempi si coglie una certa preminenza del tessuto arpistico entro un eloquio leggero e brillante, improntato all’agilità caratteristica dell’arpa tardo-settecentesca. La prolificità compositiva nell’ambito del teatro musicale di Gaetano Donizetti (1797 – 1848) è ben nota. Non tutti sanno, però, che il suo catalogo comprende anche un centinaio di composizioni strumentali per svariati organici, tra cui la Sonata bipartita per violino e arpa (1823). Il pezzo costituisce probabilmente una sorta di captatio benevolentiae nei confronti del conte e musico Wenzel Robert von Gallenberg: il tema dell’Allegro è infatti tratto da una sua opera. Gallenberg fu strettissimo collaboratore, a Napoli e a Vienna, di Domenico Barbaja, il “principe degli impresari”; comprensibile quindi, ma non disinteressato, lo zelo dedicatorio di Donizetti. Una curiosità: Gallenberg sposò nel 1803 Giulietta Guicciardi, sottraendola a un Beethoven perdutamente innamorato che per lei aveva composto l’op. 27 n. 2, ovvero il “Chiaro di luna”. I tre brani di Luigi Maurizio Tedeschi (1867 – 1944), arpista e didatta, appartengono al genere del “pezzo caratteristico” e testimoniano la vocazione domestica e intimistica che connotava la musica cameristica italiana a cavallo tra i due secoli. La dimensione espressiva attinge al gusto della romanza strumentale, con la preponderanza di una componente melodica dai riflessi talora venati di patetismo. The Princess (2011) è un estratto dal balletto Il Colore delle Stagioni, trascritto dallo stesso autore, Tiziano Bedetti (1976), per violino ed arpa; vi si intende rivisitare, attraverso tradizioni e leggende nipponiche, il tema della ciclicità stagionale. Il colore orientale è reso da peculiari modalità esecutive, quali uno specifico glissando violinistico, e dall’adozione di un terso pentatonismo. Conclude l’iter Verses from Amherst (2013) di Mario Pagotto (1966), una trilogia riferita a tre frammenti poetici della poetessa statunitense Emily Dickinson, nata e vissuta – appunto – ad Amherst, nel Massachusetts. Mentre il primo brano, Light, contraddistinto da un armonico violinistico ostinato, è permeato da un’atmosfera elegantemente contemplativa e vagamente allucinata, Mystic mooring è imperniato sul contrasto dinamico e agogico tra una sezione centrale, mossa e incisiva, e gli estremi, sottilmente evocativi e intimistici, con un evidente riferimento programmatico alla quartina poetica collegata. Conclude A tune, episodio rivolto, pur senza riferimenti etnologici dichiarati, a un brillante folklorismo, ritmato e liberatorio. La ricorrente pulsazione quinaria contribuisce ad amalgamare la tripartizione di Verses from Amherst per mezzo di una ritmica sfuggente e intrigante al tempo stesso, vivificando la gradevole dimensione straniante, a tratti enigmatica, dell’insieme.

L.M. TEDESCHI (1867-1944)
1. Elegia, Op. 22
G. DONIZETTI (1797-1848)
Sonata per violino e arpa
2. Larghetto
3. Allegro Gallenberg
L.M. TEDESCHI (1867-1944)
4. Fantasia, Op. 48
T. BEDETTI (1976)
5. The Princess
F. FIORILLO (1755-1823)
Sonata Op. 36 n1
6. Allegretto con espressione
7. Tempo di Minuet, Grazioso
8. Marche Varié
L.M. TEDESCHI (1867-1944)
9. Sérénade Op.28
M. PAGOTTO (1966)
Verses from Amherst (prima registrazione mondiale)
10. Light
11. Mystic mooring
12. A tune

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